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Cambio stagionale, riparazione, controllo e stato di usura degli pneumatici.

Era il 10 giugno 1846 quando lo scozzese Robert William Thomson brevettò un’invenzione che avrebbe cambiato la storia del mondo dei trasporti.
L’idea, depositata a Londra, si chiamava “Applicazione di supporti elastici intorno alle ruote di veicoli, allo scopo di diminuire lo sforzo necessario a trainarli, rendere il loro movimento più facile e attutire il rumore che fanno quando si muovono”. Purtroppo all’epoca ancora non c’erano biciclette o veicoli e quindi l’idea passò pressoché inosservata.
Già nel 1839, Charles Goodyear, riuscì ad ottenere un prodotto resistente ai cambi climatici che utilizzò per rivestire i cerchi delle carrozze.
In realtà l’uomo che inventò lo pneumatico nella sua accezione moderna fu Boyd Dunlop che, per velocizzare il triciclo di suo figlio, pensò di riempire di aria le gomme alleggerendone così il peso. Depositò il brevetto il 23 luglio del 1888 e arrivò il successo quando un ciclista considerato mediocre di nome William Hume decise di utilizzare questo prototipo e vinse tutte le gare alla quali partecipò.
Tuttavia la priorità del brevetto di Dunlop venne invalidata quando venne “scoperto” il brevetto di Thomson.
Nel corso degli anni apparvero i fratelli Michelin che ebbero l’intuizione di inserire le gomme su un’automobile,
il resto è storia recente.

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